Le Origini
Le origini del Collegio Rosmini di Stresa sono legate alla offerta fatta ad Antonio Rosmini da una pia e ricca signora: Anna Maria Bolongaro. Rimasta vedova, senza prole, non volle sapere di altre nozze e non pensò ad altro che a santificare con opere di carità la sua vedovanza.
Fin dal 1834 questa nobile signora aveva voluto a Stresa le suore Rosminiane alloggiandole in una sua casa, perché facessero scuola alle bimbe del paese.
Conosciuto il Rosmini, dietro suggerimento dello stesso card. Morozzo, vescovo di Novara, la Bolongaro non esitò a manifestargli il suo desiderio di avere in Stresa anche alcuni Padri Rosminiani. Indicò come luogo la sua casa di campagna, posta in amena posizione sopra il colle, in località «Ronco».
Rosmini accettò l’offerta e stipulò il contratto d’acquisto (27 novembre 1835). Con sollecitudine adattò l’edificio in modo che potesse ospitare il noviziato dell’Istituto. In data 8 agosto 1836 avviene l’apertura del noviziato, detto di S. Carlo da una piccola cappella in loco dedicata al santo.
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Una visione della primitiva struttura del futuro Collegio Rosmini: la Casa-convento |
Non cessano intanto i lavori con cui accanto alla vecchia casa di campagna si prepara la nuova casa-convento che sarà dedicata al SS. Crocifisso: «Feci subito lavorare alla distruzione del terrapieno e al trasporto del materiale che ingombra la futura parte dove si edificherà a Dio piacendo l’oratorio». Si tratta del luogo che in seguito sarà definitivamente adibito a refettorio dei convittori, con parecchi altari e facciata rivolta a Nord, verso il lago. Ma tale chiesa non risultò comoda per le pubbliche funzioni e il Rosmini deliberò di costruirne un’altra più ampia con facciata verso oriente: l’attuale.
Questa casa-convento dapprima riaccoglie il noviziato (che vi rimarrà per 22 anni), e qualche tempo dopo lo studentato teologico (6 novembre 1846) e diviene sede provincializia e generalizia dell’Istituto della Carità.
I lavori di ampliamento del caseggiato continuano sotto l'impulso dello stesso Rosmini che in data 1 giugno 1845 annota nel diario: «Si incominci al noviziato la fabbrica della chiesa e casino degli esercizi col disegno dell’architetto Moraglia».
A Stresa Rosmini
introduce l’attività educativa
L’attività educativa dei padri Rosminiani ebbe inizio a Stresa al piano fin dal lontano 1850, quando Rosmini, dopo un vano tentativo di introdurre le scuole elementari nel Collegio Mellerio di Domodossola, pensò bene di iniziare e stabilire una fondazione speciale in Stresa.
Nello stesso anno egli otteneva dal ministero l’autorizzazione ad aprire detta scuola, sulla considerazione particolare che ciò sarebbe stata una appendice naturale del collegio-convitto dì Domodossola.
Sorse cosi il piccolo Collegio Rosmini di Stresa detto anche degli «Spasuti»: si trovava infatti poco distante dalla strada del Sempione, a sinistra del palazzo Bolongaro, tra questo e il piccolo oratorio dedicato alla Madonna del Rosario, detta appunto degli “Spasuti”.
Ben presto anche le scuole elementari della cittadina, iniziate per interessamento della Signora Bolongaro fin dal 1840, troveranno migliore e più salubre ospitalità tra le mura di questo collegetto. D’ora in avanti (fino al 1939), esse avranno quali protagonisti nobili e venerande figure di maestri rosminiani, con grande soddisfazione della cittadinanza.
Morto Rosmini, il piccolo collegio restò nella sua primitiva sede ancora per otto anni, fin quando nel 1863 anche questa fu venduta al marito della Duchessa di Genova ed il convitto dei fanciulli delle elementari prese nuova dimora su al monte, al posto del noviziato.
Infatti nell’agosto del 1863 il noviziato dei Padri Rosminiani venne trasferito al Sacro Monte Calvario di Domodossola, mentre rimarranno a Stresa sia lo Scolasticato che il P. Generale con il suo Consiglio.
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Stresa 1850: Villa Bolongaro e la chiesetta dedicata alla Madonna del Rosario detta degli «spasuti»; in mezzo il piccolo “Colleggetto” |